IL LIBRO PAGA
Un autore scrisse:
"scrivo per uscire dalla miseria quotidiana".
Scrivere è sempre stato il sogno di molti, liberarsi dei propri pensieri sulla carta, far viaggiare altre persone con le proprie parole.
Ma per un libro, non basta uno scrittore serve...un editore.
L' editore è essenzialmente un imprenditore, un imprenditore che investe e rischia sul lavoro dell' autore, su di un libro in questo caso.
"Hai un manoscritto nel cassetto?
Sogni di pubblicare la tua opera?
Mandaci il tuo lavoro e lo valuteremo come merita"
Sono alcuni degli slogan di molte case editrici in internet, su giornali o in internet.
La tv in questi giorni trasmette senza sosta la pubblicità del gruppo ALBATROS il FILO (entrambi di Mediagroup) che recita: "IL gruppo Albatros valuta opere letterarie, sottoponici il tuo lavoro".
Inoltre altre case editrici promettono, previa vittoria di un concorso letterario, una pubblicazione.
Ma cosa c' è davvero dietro?
E' tutto vero?
Senza Codice ha indagato per voi.
Ho mandato alcuni dei miei lavori ad alcune case editrici, IBISKOS, ALETTI editore, ALTROMONDO editore, GRUPPO ALBATROS.
Ed ho incontrato in maniera spiacevole, una realtà forse a molti di voi nota: l' editoria a pagamento.
Sia chiaro che l'intento di questo articolo non è criticare l' editoria a pagamento: è una realtà ben conosciuta. E l' ultima scelta sul se pagare o meno ovviamente, sta sempre allo scrittore.
L' intento dell' articolo però è far luce sull' effettiva eticità di questo modo di pubblicare e come sempre di informare e spiegare, quello che non viene specificato nelle pubblicità.
Tempo fa risposi a due diversi bandi di concorso dei gruppi IBISKOS ed ALETTI.
In tempi brevissimi con mio enorme stupore ricevetti l'avviso nel quale mi si comunicava che la mia opera era arrivata tra i finalisti, e che presto avrei ricevuto un contratto con proposta di collaborazione.
Eccitato aprii la lettera che conteneva la proposta ed una sorpresa non menzionata nella lettera, ma riportata sul contratto da firmare, una cifra colpì la mia attenzione.
900 EURO era la cifra che avrei dovuto pagare per sostenere le spese di stampa.
ATTENZIONE, quando si parla di spese di stampa non si intendono la correzione delle bozze, l'editing, la distribuzione ecc. Ma solo la stampa, ma questo argomento lo vedremo nel dettaglio in seguito.
Ovviamente non avendo questa somma da investire, rifiutai.
Più avanti la storia si ripeté con ALTROMONDO editore, che mi chiese "appena" 1000 euro per stampare 300 copie.
Tutte le suddette case editrici come guadagno non mi promettevano più del 10% sul prezzo di copertina dei libri che eventualmente sarei riuscito a vendere.
In poche parole anche vendendo tutte le copie (cosa impossibile e poi vi dirò il perché), non sarei riuscito a coprire la cifra richiesta dalla casa editrice.
Dulcis in fundo, IL GRUPPO ALBATROS.
Il gruppo Albatros il Filo ha come testimonial ufficiali nonché autori di libri delle loro collane:
De Crescenzo, Antonio Cabrini (Cabrini?), Marco Predolin, Marco Liorni (della serie chiunque può scrivere un libro), Alberto Bevilacqua e Stefano Zecchi (due tra gli scrittori più noiosi che abbia mai letto, ma questo è un giudizio personale).
Contratto alla mano vi riporto alcune clausole di quest' ultimo gruppo:
"la sua opera sarà essere promossa tramite internet, nei cataloghi delle migliori librerie, nelle fiere di Londra, Francoforte e Stati Uniti (Stati Uniti dove?) pubblicità in una radio (quale?) ed in tre trasmissioni televisive (quali?) sulle reti mediaset.
In più spazio sui cataloghi on line e cartace".
Ma...
Soltanto se l' autore si impegna ad acquistare 185 copie del suo stesso libro (uno scrittore dovrebbe comprare il proprio lavoro?).
Al prezzo di 12,50; facendo un rapido calcolo:
l" autore dovrebbe sborsare la bellezza di 2.386.50,
ripeto in lettere perché qualcuno potrebbe non aver afferrato bene data l'assurdità di questa cifra:
duemila trecento ottantasei euro e cinquanta centesimi.
Una volta pagata questa incredibile cifra la casa editrice promette "l' ordinabilità" in librerie ed internet di un massimo di 500 copie ma.. tramite sito o catalogo.
Vuol dire che non abbiamo la matematica certezza, almeno riportata sul contratto, che il nostro lavoro sarà fisicamente in vendita libreria, da quanto ne sappiamo noi, questi libri difficilmente finiscono sugli scaffali.
Il Gruppo Albatros concede all' autore il 10% su ogni copia venduta, vuol dire che anche nel caso fossimo capaci di vendere tutte e 500 le copie, il guadagno dell'autore, si fa per dire, sarebbe di 645 euro.
Contro i 2.386, 50 da noi sborsati in precedenza...a voi il giudizio.
Certo, il mio caso potrebbe essere un eccezione, magari il gruppo pubblica anche giovani autori senza chiedere alcun contributo, ma dalle persone da noi interpellate, questo non è mai accaduto.
In parole povere, la casa editrice guadagna dall'autore esordiente pur non vendendo nessun libro.
In internet ci sono alcune "isole" nelle quali reperire utilissime informazioni, una di queste è : www.writersdream.org
dove l' autrice del sito Linda Rando ed i suoi collaboratori, cercano di fare chiarezza e di dividere le case editrici a pagamento da quelle che realmente vogliono investire sugli esordienti.
Abbiamo parlato in precedenza di spese di stampa, riporto alcuni costi preventivati dal sito writer's dream:
Stampa con materiali di alta qualità, ben più alta di quelli utilizzati di norma: carta patinata opaca 100 gr, copertina carta patinata 300 gr con plastificazione spessa e opaca, rilegatura in brossura. Prendiamo come carattere standard 250 pagine. Questi sono i costi:
100 copie: 430
200 copie: 750
300 copie: 1059
400 copie: 1349
500 copie: 1699
Come vedete sono cifre ben lontane da quelle proposte...
Sempre grazie alla collaborazione di Linda Rando vi riporto altre cifre richieste sul contratto per una pubblicazione, con le relative case editrici:
Editrice Nuovi Autori: 5000
Bastogi: 2000
SBC: 2560
MJM: 1200
Sul sito di writer" s dream inoltre troverete le case editrici suddivise in tre liste: free, a pagamento, doppio binario.
Cliccando su: http://www.writersdream.org/case-editrici
Si tratta di una lista provvisoria, dato che le case editrici possono cambiare le modalità contrattuali di volta in volta. In ogni caso ognuna delle case riportate nella sezione a pagamento, ha almeno una volta (ma in realtà molte di più), chiesto un "contributo spese di pubblicazione".
Luis Sepulveda tanti anni fa una volta terminato il proprio primo libro, decise di stamparlo da un tipografo e di venderlo da sé nei mercati.
Non sta a me decidere quanto la politica di alcune case editrici sia giusta o meno, personalmente credo che uno scrittore abbia bisogno di qualcuno professionalmente capace di giudicare un lavoro, non in base a quanto l? autore sia disposto a pagare, ma secondo quanto l' opera meriti.
In questo caso, nessun investimento effettivo viene fatto dalle case editrici a pagamento...anzi.
L' anno scorso il Gruppo Albatros ha pubblicato 98 libri in più della Mondatori, quanti di questi erano a pagamento?
Mi rivolgo ad i giovani autori. Sicuramente è entusiasmante vedere il proprio lavoro pubblicato, il proprio nome su un libro. Ma se siete stati voi a creare il libro, perché dovete essere gli unici a non trarne profitto?
Pensateci, l? Italia è piena di piccole e grandi case editrici (a migliaia) e molte di loro sono pronte a scommettere sugli autori esordienti.
Riporto una frase che mi ha colpito molto, riportata sul sito della casa editrice Aìsara di Cagliari:
"nessun compenso è richiesto per le pubblicazioni: il lavoro di una casa editrice consiste nel valutare e scegliere gli autori e le opere su cui scommettere."
Qualsiasi sia stata la vostra esperienza, vi prego di riportarla tra i commenti.
Saper scrivere è un dono, svenderlo è come perderne un pezzo libro alla volta..
Angelo Calianno
Le fonti degli articoli sono i reali contratti spediti dalle case editrici agli autori esordienti.
Un grazie particolare a Linda Rando ed a www.writersdream.org per la preziosa collaborazione.
"scrivo per uscire dalla miseria quotidiana".
Scrivere è sempre stato il sogno di molti, liberarsi dei propri pensieri sulla carta, far viaggiare altre persone con le proprie parole.
Ma per un libro, non basta uno scrittore serve...un editore.
L' editore è essenzialmente un imprenditore, un imprenditore che investe e rischia sul lavoro dell' autore, su di un libro in questo caso.
"Hai un manoscritto nel cassetto?
Sogni di pubblicare la tua opera?
Mandaci il tuo lavoro e lo valuteremo come merita"
Sono alcuni degli slogan di molte case editrici in internet, su giornali o in internet.
La tv in questi giorni trasmette senza sosta la pubblicità del gruppo ALBATROS il FILO (entrambi di Mediagroup) che recita: "IL gruppo Albatros valuta opere letterarie, sottoponici il tuo lavoro".
Inoltre altre case editrici promettono, previa vittoria di un concorso letterario, una pubblicazione.
Ma cosa c' è davvero dietro?
E' tutto vero?
Senza Codice ha indagato per voi.
Ho mandato alcuni dei miei lavori ad alcune case editrici, IBISKOS, ALETTI editore, ALTROMONDO editore, GRUPPO ALBATROS.
Ed ho incontrato in maniera spiacevole, una realtà forse a molti di voi nota: l' editoria a pagamento.
Sia chiaro che l'intento di questo articolo non è criticare l' editoria a pagamento: è una realtà ben conosciuta. E l' ultima scelta sul se pagare o meno ovviamente, sta sempre allo scrittore.
L' intento dell' articolo però è far luce sull' effettiva eticità di questo modo di pubblicare e come sempre di informare e spiegare, quello che non viene specificato nelle pubblicità.
Tempo fa risposi a due diversi bandi di concorso dei gruppi IBISKOS ed ALETTI.
In tempi brevissimi con mio enorme stupore ricevetti l'avviso nel quale mi si comunicava che la mia opera era arrivata tra i finalisti, e che presto avrei ricevuto un contratto con proposta di collaborazione.
Eccitato aprii la lettera che conteneva la proposta ed una sorpresa non menzionata nella lettera, ma riportata sul contratto da firmare, una cifra colpì la mia attenzione.
900 EURO era la cifra che avrei dovuto pagare per sostenere le spese di stampa.
ATTENZIONE, quando si parla di spese di stampa non si intendono la correzione delle bozze, l'editing, la distribuzione ecc. Ma solo la stampa, ma questo argomento lo vedremo nel dettaglio in seguito.
Ovviamente non avendo questa somma da investire, rifiutai.
Più avanti la storia si ripeté con ALTROMONDO editore, che mi chiese "appena" 1000 euro per stampare 300 copie.
Tutte le suddette case editrici come guadagno non mi promettevano più del 10% sul prezzo di copertina dei libri che eventualmente sarei riuscito a vendere.
In poche parole anche vendendo tutte le copie (cosa impossibile e poi vi dirò il perché), non sarei riuscito a coprire la cifra richiesta dalla casa editrice.
Dulcis in fundo, IL GRUPPO ALBATROS.
Il gruppo Albatros il Filo ha come testimonial ufficiali nonché autori di libri delle loro collane:
De Crescenzo, Antonio Cabrini (Cabrini?), Marco Predolin, Marco Liorni (della serie chiunque può scrivere un libro), Alberto Bevilacqua e Stefano Zecchi (due tra gli scrittori più noiosi che abbia mai letto, ma questo è un giudizio personale).
Contratto alla mano vi riporto alcune clausole di quest' ultimo gruppo:
"la sua opera sarà essere promossa tramite internet, nei cataloghi delle migliori librerie, nelle fiere di Londra, Francoforte e Stati Uniti (Stati Uniti dove?) pubblicità in una radio (quale?) ed in tre trasmissioni televisive (quali?) sulle reti mediaset.
In più spazio sui cataloghi on line e cartace".
Ma...
Soltanto se l' autore si impegna ad acquistare 185 copie del suo stesso libro (uno scrittore dovrebbe comprare il proprio lavoro?).
Al prezzo di 12,50; facendo un rapido calcolo:
l" autore dovrebbe sborsare la bellezza di 2.386.50,
ripeto in lettere perché qualcuno potrebbe non aver afferrato bene data l'assurdità di questa cifra:
duemila trecento ottantasei euro e cinquanta centesimi.
Una volta pagata questa incredibile cifra la casa editrice promette "l' ordinabilità" in librerie ed internet di un massimo di 500 copie ma.. tramite sito o catalogo.
Vuol dire che non abbiamo la matematica certezza, almeno riportata sul contratto, che il nostro lavoro sarà fisicamente in vendita libreria, da quanto ne sappiamo noi, questi libri difficilmente finiscono sugli scaffali.
Il Gruppo Albatros concede all' autore il 10% su ogni copia venduta, vuol dire che anche nel caso fossimo capaci di vendere tutte e 500 le copie, il guadagno dell'autore, si fa per dire, sarebbe di 645 euro.
Contro i 2.386, 50 da noi sborsati in precedenza...a voi il giudizio.
Certo, il mio caso potrebbe essere un eccezione, magari il gruppo pubblica anche giovani autori senza chiedere alcun contributo, ma dalle persone da noi interpellate, questo non è mai accaduto.
In parole povere, la casa editrice guadagna dall'autore esordiente pur non vendendo nessun libro.
In internet ci sono alcune "isole" nelle quali reperire utilissime informazioni, una di queste è : www.writersdream.org
dove l' autrice del sito Linda Rando ed i suoi collaboratori, cercano di fare chiarezza e di dividere le case editrici a pagamento da quelle che realmente vogliono investire sugli esordienti.
Abbiamo parlato in precedenza di spese di stampa, riporto alcuni costi preventivati dal sito writer's dream:
Stampa con materiali di alta qualità, ben più alta di quelli utilizzati di norma: carta patinata opaca 100 gr, copertina carta patinata 300 gr con plastificazione spessa e opaca, rilegatura in brossura. Prendiamo come carattere standard 250 pagine. Questi sono i costi:
100 copie: 430
200 copie: 750
300 copie: 1059
400 copie: 1349
500 copie: 1699
Come vedete sono cifre ben lontane da quelle proposte...
Sempre grazie alla collaborazione di Linda Rando vi riporto altre cifre richieste sul contratto per una pubblicazione, con le relative case editrici:
Editrice Nuovi Autori: 5000
Bastogi: 2000
SBC: 2560
MJM: 1200
Sul sito di writer" s dream inoltre troverete le case editrici suddivise in tre liste: free, a pagamento, doppio binario.
Cliccando su: http://www.writersdream.org/case-editrici
Si tratta di una lista provvisoria, dato che le case editrici possono cambiare le modalità contrattuali di volta in volta. In ogni caso ognuna delle case riportate nella sezione a pagamento, ha almeno una volta (ma in realtà molte di più), chiesto un "contributo spese di pubblicazione".
Luis Sepulveda tanti anni fa una volta terminato il proprio primo libro, decise di stamparlo da un tipografo e di venderlo da sé nei mercati.
Non sta a me decidere quanto la politica di alcune case editrici sia giusta o meno, personalmente credo che uno scrittore abbia bisogno di qualcuno professionalmente capace di giudicare un lavoro, non in base a quanto l? autore sia disposto a pagare, ma secondo quanto l' opera meriti.
In questo caso, nessun investimento effettivo viene fatto dalle case editrici a pagamento...anzi.
L' anno scorso il Gruppo Albatros ha pubblicato 98 libri in più della Mondatori, quanti di questi erano a pagamento?
Mi rivolgo ad i giovani autori. Sicuramente è entusiasmante vedere il proprio lavoro pubblicato, il proprio nome su un libro. Ma se siete stati voi a creare il libro, perché dovete essere gli unici a non trarne profitto?
Pensateci, l? Italia è piena di piccole e grandi case editrici (a migliaia) e molte di loro sono pronte a scommettere sugli autori esordienti.
Riporto una frase che mi ha colpito molto, riportata sul sito della casa editrice Aìsara di Cagliari:
"nessun compenso è richiesto per le pubblicazioni: il lavoro di una casa editrice consiste nel valutare e scegliere gli autori e le opere su cui scommettere."
Qualsiasi sia stata la vostra esperienza, vi prego di riportarla tra i commenti.
Saper scrivere è un dono, svenderlo è come perderne un pezzo libro alla volta..
Angelo Calianno
Le fonti degli articoli sono i reali contratti spediti dalle case editrici agli autori esordienti.
Un grazie particolare a Linda Rando ed a www.writersdream.org per la preziosa collaborazione.